
Anno di nascita: 1232 - Anno di morte: 1289
Le origini del Beato Iacopo vanno rintracciate nei territori intorno a Certaldo: il nonno Guido (Guitto) e il padre Albertino appartenevano a quella minore aristocrazia rurale insediata alla metà del XII secolo nella comunità di Pulicciano, tra Certaldo e San Gimignano, al confine dell’area di influenza facente capo ai conti Alberti con quella estesa nel tempo dai presuli volterrani .
Tale consorteria era in relazione con le badie camaldolesi valdelsane di Cerreto e di Elmi, che evidentemente costituivano un importante punto di riferimento per la sua progressiva affermazione sociale; e fu proprio ai Camaldolesi che il Beato guardò al momento in cui, non sappiamo se per decisione personale o anche in relazione alle strategie del proprio lignaggio, decise di professare la vita monastica .
La scelta del chiostro volterrano di San Giusto negli anni Trenta del XIII secolo si spiega, in ogni caso, con l’orientamento del suo nucleo parentale verso Volterra .
Il monastero di San Giusto era stato fondato dai presuli volterrani nella prima metà dell’XI secolo: quando vi fu accolto il monaco Jacopo, San Giusto si configurava come uno dei principali istituti regolari presenti nella città e nel suo territorio .
Come lascia intendere la documentazione Jacopo fu forse inizialmente favorito nella sua ascesa fino al titolo abbaziale dall’influenza esercitata dalla propria famiglia .
Questa, infatti, aveva ormai assunto un ruolo di primo piano a Volterra, dopo che Albertino padre di Jacopo e il di lui figlio Inghiramo, cavaliere al servizio della curia episcopale, avevano assunto posizioni di rilievo durante gli anni successivi alla morte del vescovo Pagano (1239) .
Come superiore della Badia Elmi, situata sulle sue terre d’origine, e poi (dal 1268) quale abate di San Giusto, Jacopo dovette esercitare il proprio ministero con sagacia ed equilibrio, nonché sempre nel rispetto delle prerogative episcopali (essendo il vescovo patrono delmonastero); e forse fu proprio tale retto comportamento che gli guadagnò successivamente fama di santità .
Il prestigio di Jacopo si diffuse principalmente tra le file dell’Ordine di appartenenza il quale, alla sua morte, ne intese promuovere la canonizzazione ed il culto .
Come ci dicono i documenti Iacopo era considerato beato già alla fine del 1315, pochi decenni dopo la sua morte che cadde con ogni probabilità intorno al 1282 .
Le rare immagini fin'ora conosciute del Beato Iacopo lasciano intendere come la promozione del suo culto si sia concentrata tra la fine del Quattrocento e il primo Cinquecento nella badia dei Santi Giusto e Clemente di Volterra, luogo dove Iacopo ricevette e praticò la sua vocazione .
Le notizie riguardo i miracoli operati dal beato Iacopo ci vengono riferite dagli agiografi che fra XVI e XVIII secolo hanno ne tramandato il culto: si tratta di cinque miracoli (quattro guarigioni e una liberazione dal demonio) avvenuti post mortem e che videro come protagonisti gli abitanti di San Gimignano, Volterra e Libbiano (località posta non lontano da Volterra) .
A Certaldo, sua terra di origine, la devozione per il beato camaldolese viene a manifestarsi solo alla metà dell'Ottocento quando, in pieno clima di revival medievale, l'immagine del Beato Iacopo verrà posta ad ornamento del nuovo altare per la Beata Giulia (1854) insieme a quelle del Beato Giovanni da Rabatta, Davanzato e Alberto degli Alberti eseguite dalla scultore senese Antonio Rossi su commissione dell'Opera di Beata Giulia .
Bibliografia specifica: Paganelli, 2019; Spannocchi, 2022