Datazione specifica: primi decenni del XIV secolo
Autore: scultore toscano
Materia e tecnica: legno intagliato e dipinto
Misure: altezza cm 146; larghezza com 135
Ubicazione attuale: chiesa prepositura di San Tommaso in Certaldo basso
Provenienza: dall'antica chiesa prepositura dei santi Tommaso e Prospero
La tradizione, formatasi intorno alla metà del XIX secolo, vuole che questo sia il crocifisso davanti al quale, chiusa nella sua cella, si raccoglieva in preghiera la beata Giulia (1319-1367) .
Benché non vi siano prove di un legame con la beata certaldese, il crocifisso, databile ai primi decenni del Trecento, fu oggetto attraverso i secoli di una larga devozione da parte della popolazione locale in ragione dei poteri taumaturgici che si attribuivano alla sacra immagine: di questo recavano testimonianza i numerosi ex-voto che i documenti (1655) ricordano esposti intorno alla cappella posta nella chiesa di San Tommaso nella quale il crocifisso fu conservato fino alla soppressione dell'antica prepositura (1788) .
Al pari di altre veneratissime immagini, il Crocifisso era tenuto celato alla visita da una cortina in stoffa e svelato ai fedeli solo in occasione delle festività più solenni: come avveniva per le reliquie maggiori, l'ostentazione della sacra immagine solo in determinate occasioni e la sua offerta alla vista dei devoti « aumentava la sacralità dell'oggetto reso prezioso proprio dal parsimonioso uso rituale che ne limitava i tempi di appropriazione» .
Nel corso dell'Ottocento il crocifisso veniva portato solennemente in processione o esposto quale forma di ringraziamento per aver liberato il paese dai terremoti, risanato l'aria o per aver favorito la pioggia .
Il rude modellato di questo Cristo dolente deriva, come è stato osservato, da un modello renano del primo Trecento che conobbe una discreta diffusione anche in Italia .
Delle rifiniture in stoppa dovevano in origine completare i capelli della figura rendendola in tal modo più vera e impressionante agli occhi dei fedeli .
L'iconografia del nostro Crocifisso è quella del Christus patiens o Cristo doloroso dove la torsione della testa, l'espressività dei tratti somatici e le ferite grondanti di sangue dovevavo muovere i fedeli a meditare sulla Passione sofferta da Cristo .
Fonti archivistiche: AAFi, 1655, Visita dell'Arcivesco Francesco Nerli, senior, c. 125r; Catalogo Generale dei beni Culturali, scheda OA, numero di catalogo generale 00188986, 1970 ;
Bibliografia specifica: Devozione e testiminianze, 2029-2020

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1164: risale a questo anno il diploma con il quale l'Imperatore Federico I di Svevia (detto il "Barbarossa") conferma al conte Alberto di Prato (Alberto IV) diritti e proprietà su una cospicua serie di località, fra le quali Certaldo. E' questa la prima menzione documentata di Certaldo. Bibliografia specifica Ceccarelli Lemut, 1996, pp. 198-202